Milano Fashion&Jewels
22-25 febbraio 2025
fieramilano, Rho
Tornano sotto i riflettori i protagonisti dell’artigianalità Made in Italy nel mondo, capaci di valorizzare e vivacizzare tutto il comparto con la loro creatività
Le nuove sfide per il futuro si giocano tutte nella salvaguardia della grande tradizione artigiana italiana unita all’impegno verso la sostenibilità, che vede nella ricerca e nella sperimentazione i suoi punti chiave.
In prima fila a testimoniarlo direttamente con le loro creazioni e la loro visione sono i protagonisti di #IAMTHEMAKER, il progetto di HOMI Fashion&Jewels Exhibition che esalta la creatività artigiana italiana attraverso le storie personali e le creazioni fatte a mano dei makers, molto più che artigiani, custodi di un sapere unico al mondo.
Una passione che spesso nasce come patrimonio famigliare, coltivato con amore e rispetto ma che poi segue un proprio percorso evolutivo, come racconta Valentina Garavaglia di Dag-Gioielli che avendo preso le redini dell’attività di famiglia fin da giovanissima, l’ha sviluppata negli anni creando la sua prima linea a soli 24 anni. Ma il dna non è abbastanza perché “a un accostamento vincente si arriva con la ricerca dei materiali, con la sperimentazione e uno sguardo sempre attento al mondo della moda. Per trovare il prodotto su cui puntare ci vuole anche intuito”.
Perché versatilità è la parola d’ordine per artigiani che, spesso, si sono trovati a riscrivere la loro vita partita da ben altre premesse per arrivare direttamente a quello che sono ora, guidati dalla passione, il vero motore di tutto. La stessa che ha convinto Barbara Mogni di Bambu Bijoux a lasciare il mondo dell’architettura e della grafica per dedicarsi ai gioielli, quegli stessi che fin da piccola rielaborava e ricreava. Perché “in un lavoro fatto a mano c’è cuore testa pancia, c’è tutto, c’è capacità, artigianalità pazienza ricerca c’è tutto quello che non c’è in un pezzo industriale” una completezza che si trova raramente altrove e che è davvero vitale.
“La differenza tra un prodotto fatto a mano e uno industriale è il cuore: noi lavoriamo con il cuore ci mettiamo l’anima e tutto quello che vedete è solo l’espressione della nostra anima” dichiara Claudio Canzian di Dueci Bijoux, che ha cominciato per caso a creare orecchini, quasi 40 anni fa, e da li non ha più smesso.
Perché in un mondo sempre più globalizzato, sono l’individualità e l’apporto personale a porsi come termine di paragone vincente soprattutto dal punto di vista di un prodotto che, creato artigianalmente, è sempre più sinonimo di qualità, creatività e unicità.
E non solo. Dietro ogni cosa realizzata artigianalmente ci sono relazioni importanti come quelle che si creano in un lavoro di sinergia che vede coinvolti i singoli per arrivare all’accordo finale perfetto “La combinazione vincente è studiata da tutti i componenti dell’azienda scegliendo materiali unici e lavorando a mano” come spiega Simona Rossi di Creazioni Beppe & Sandra, dove, dal 1976, realizzano preziosi gioielli in resina esportati in tutto il mondo. Perché quando si compra qualcosa di fatto a mano si instaura una relazione diretta con chi ha disegnato e realizzato quel prodotto, si sostiene il suo lavoro e soprattutto si vivono in prima persona tutte le fasi del work in progress potendo godere di un’esperienza unica.
E sostenibile. Perché il valore aggiunto di creazioni artigiane e soprattutto ciò su cui in questo momento convergono tutti gli sforzi è l’assoluta priorità della sostenibilità, del rispetto per l’ambiente e per la persona, di una relazione consapevole con ciò che ci circonda che deve essere tutelato, protetto, valorizzato. E l’essenza stessa del lavoro hand made, che passa dalla minimizzazione degli scarti, dal recupero dei materiali, dalla creazione di oggetti non stagionali ma che durino nel tempo, ne è la perfetta rappresentazione.
“Ci siamo innamorati di un prodotto proprio perché rispettava il pianeta e abbiamo continuato su questa linea: il riutilizzo di cose che altrimenti avrebbero finito il loro ciclo di produzione, il loro ciclo di vita quindi il recupero di qualche cosa che altrimenti non serve più, diventa scarto e qualcosa da smaltire” spiega Rita Benti di Nicitta associando la nascita del suo brand proprio a un’esperienza di recupero di scarti di tessuti in seguito a un viaggio in India.
La natura stessa è una parte imprescindibile del dna artigiano, dal suo rispetto al suo valore come ispirazione creativa, come accade nei gioielli della portoghese Paula Castro e del suo brand Little Nothing che vogliono essere una forma di condivisione della bellezza e dei valori delle cose semplici, di Natura appunto. I suoi gioielli sono organici e dall’anima grezza, la sua sfida è essere il più sostenibile possibile, dai processi di lavorazione alla confezione perché “la natura è veramente importante e da quando ho iniziato questo lavoro la mia prima preoccupazione era quella di proteggere il nostro pianeta” rivela la designer.
HOMI Fashion&Jewels Exhibition tornerà a Fiera Milano dal 20 al 23 febbraio 2021 per raccontare, come sempre, storie, progetti e idee che anticipano le tendenze del settore.