Milano Fashion&Jewels
22-25 febbraio 2025
fieramilano, Rho
Il futuro della creatività è nelle mani delle giovani generazioni, il cui talento, unito alla conoscenza del patrimonio culturale nel quale è inserito, va guidato e promosso affinché possa concretizzarsi nella realtà. Ma senza dimenticare la sfida sostenibile, uno degli aspetti imprescindibili con cui la moda, come ogni altro settore, è chiamata a confrontarsi, oggi più che mai.
È dalla necessità di indirizzare il percorso creativo dei talenti di domani lungo una strada rispettosa e consapevole che ha preso vita la partnership tra Milano Fashion&Jewels e 10 studenti del Master IED Milano coordinati da Marina Spadafora, culminata sulla speciale passerella dell’edizione di settembre 2024 della manifestazione.
Cuore del progetto è l’upcycling, uno dei fondamenti della sostenibilità, “il recupero e la capacità di fare cose belle utilizzando capi che sono ancora in ottime condizioni e non meritano di essere gettati via” approcciato in maniera creativa, come ha spiegato Marina Spadafora. Ai ragazzi è stato chiesto di lasciarsi guidare da un’ispirazione che avesse a che fare con l’emotività e, più nello specifico, con i traumi vissuti personalmente, in cui l’estetica si unisse a un’anima più intima atta recuperare una dimensione artistica vulnerabile e quindi più autentica. Del resto, è la storia alla base di tutto: il vissuto dei creativi come il vissuto della materia, perché “quando si acquista un tessuto, bisogna seguirne le caratteristiche e il processo di lavorazione. Al contrario, un capo di seconda mano ha già una struttura definita e richiede di ristrutturare il proprio pensiero, innescando un processo mentale” ha chiarito Maddalena Pesenti, Professoressa Program Leader- Master Programs IED Milano.
La necessità di un’etica nella moda è da sempre prioritaria nella visione trasversale di Milano Fashion&Jewels in cui il dialogo tra tradizione e innovazione privilegia soprattutto le voci dei designer del futuro. E l’attesa è tutta nello scoprire come l’ esperienza personale degli studenti- in cui trovano spazio rielaborazioni di potenti percorsi privati e familiari, accanto alle lotte contro i retaggi del patriarcato e ai desideri di emancipazione – sia stata concretizzata in proposte, già protagoniste della preview in sede di esame lo scorso mese di giugno.
Tra i modelli finali è stato selezionato l’elaborato considerato più rappresentativo nell’interpretare l’essenza e la filosofia dell’upcycling, al quale è stato conferito un riconoscimento al merito.
La designer vincitrice è Tamar Bregadze, che si è distinta realizzando un abito il cui corsetto è stato creato a partire da una gonna rossa, realizzata utilizzando tre camicie bianche, mentre la giacca è stata confezionata con una giacca in latex nero.
Questi gli studenti che hanno partecipato al progetto: Awate Surabhi Suhas, Bragadze Tamar, Cancio Martins Bissaia Barreto Ines, Kuhar Sophie, Marsano Silvia, Montoro Pasquale, Pallagrosi Attilio, Rahmani Nirvana, Vaz Maurity Mariana e Yeganegi Neshat.